Verniconi Maria Luisa

 
Verniconi Maria Luisa

nato nel 1930
Anzio

4 Racconti

12.4 min
Al ritorno a Nettuno la casa non c’era più e si è trattato di ricominciare tutto da capo. Maria Luisa non ha potuto più andare a scuola e questo è ancora un rimpianto. I giochi erano sempre gli stessi: a campana, a nascondino, alla corda, con le bambole di pezza. Non si potevano coltivare i campi perché erano pieni di mine. Anche giocare era pericoloso: molti bambini morirono per ordigni inesplosi. La famiglia di Maria Luisa andò ad abitare in una casa di fortuna che aveva il bagno fuori. Il padre aveva rimediato i letti nel vecchio ospedale ma bisognava prima bruciare le reti per eliminare le cimici. Su quelle reti furono buttati i materassi fatti di paglia. Maria Luisa che era una creativa, finì per andare a lavorare come sarta e modellista a Roma da Ida Ferri.
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10.1 min
A Melito Porto Salvo sono rimasti sei mesi. Le cose andarono meglio anche grazie all’aiuto delle altre persone. Il fratello più grande che aveva 14 anni, si mise a lavorare come manovale ma si trattava sempre di arrangiarsi. Si mangiava solo minestra di fave. Maria Luisa che intanto aveva 12 anni, andò a lavorare in una fabbrica di pipe. Il padre faceva piccoli contrabbandi di sapone. Dopo un po’ di tempo, di nuovo con una tradotta, tornarono a Nettuno.
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13.4 min
In previsione dello sbarco degli alleati, dalla Chiusa furono mandati prima nei borghi dove presero la malaria e i pidocchi. Erano a Borgo Montello e sentirono arrivare i carri armati americani mentre i tedeschi si erano ritirati ad di là del canale. Cominciarono le cannonate, Maria Luisa rimase sotto le macerie della casa ed è stata salvata dagli alleati. Di paesino in paesino, dopo circa un mese con pochissimo cibo, furono mandati con un camion ad Anzio per essere imbarcati e trasferiti altrove. Una volta imbarcati raggiunsero Napoli da dove, dopo 27 giorni, con una tradotta furono mandati in Calabria, a Melito Porto Salvo dove cominciò la vita da profughi e dove nacque il fratellino di Maria Luisa.
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10.1 min
Quando Maria Luisa aveva otto anni, il padre fu richiamato in guerra mentre la madre era incinta del quinto figlio. Quando cadevano le bombe, si rifugiavano nella galleria del treno. Il cibo era molto poco, non sempre c’era la legna per il fuoco. Con l’armistizio le cose peggiorarono perché cominciarono le rappresaglie dei tedeschi. La famiglia di Maria Luisa venne sfollata a cinque chilometri, vivevano in una stalla, la madre lavorava la vigna. Un giorno ci fu una retata, Maria Luisa si nascose ma andati via i tedeschi si accorse di essersi persa tra una vigna e l’altra.
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